Ho scoperto una cosa: non si usa
più trascorrere un periodo di lutto alla fine di una storia d’amore.
Praticamente funziona così,
appena si subodora che qualcosa nella relazione sta per andare a puttane, si
cominciano a tirare i remi in barca e a guardarsi attorno.
Se poi attorno hai i sosia di
Camilla Parker Bowles o di Renato Brunetta, uno sforzo per far
funzionare le cose allora lo fai.
Ma metti caso trovi qualcuno che
non ti fa vomitare, alt! Sei mirabilmente pronto a interrompere la relazione, ad
essere integerrimo nella tua decisione di troncare e pronto a buttarti a
capofitto nella braccia dell’altro/altra.
Questo succede perché stare da
soli non è più un’opzione percorribile, perché è meglio accontentarsi piuttosto
che restare con il culo per terra, perché tra i due membri della coppia che si
sfascia non devi essere tu quello che finisce solo e disperato.
Comunque io dico che tutto ciò va
benissimo ed è umanamente comprensibile.
Dico no, quando non si ha la
minima sensibilità di osservare un minimo di discrezione nei confronti del
proprio ex e si sbandiera a destra e a manca la nuova fiamma. Ecco, allora lì
sei proprio uno stronzo/a.
Lasciarsi è una delle esperienze
umane più strazianti. Non serve metterci pure il caricone da 11.
Dunque poi non ti lamentare se
l’ex rimasto solo e derelitto poi ti fa stalking e ti fa il pianto greco al
telefono un giorno sì e l’altro pure.
Anche perché ricorda: oggi a un
altro, domani a te.