mercoledì 6 agosto 2014

Break up rule nr.1

Ho scoperto una cosa: non si usa più trascorrere un periodo di lutto alla fine di una storia d’amore.
Praticamente funziona così, appena si subodora che qualcosa nella relazione sta per andare a puttane, si cominciano a tirare i remi in barca e a guardarsi attorno.
Se poi attorno hai i sosia di Camilla Parker Bowles o di Renato Brunetta, uno sforzo per far funzionare le cose allora lo fai.
Ma metti caso trovi qualcuno che non ti fa vomitare, alt! Sei mirabilmente pronto a interrompere la relazione, ad essere integerrimo nella tua decisione di troncare e pronto a buttarti a capofitto nella braccia dell’altro/altra.
Questo succede perché stare da soli non è più un’opzione percorribile, perché è meglio accontentarsi piuttosto che restare con il culo per terra, perché tra i due membri della coppia che si sfascia non devi essere tu quello che finisce solo e disperato.
Comunque io dico che tutto ciò va benissimo ed è umanamente comprensibile.
Dico no, quando non si ha la minima sensibilità di osservare un minimo di discrezione nei confronti del proprio ex e si sbandiera a destra e a manca la nuova fiamma. Ecco, allora lì sei proprio uno stronzo/a.
Lasciarsi è una delle esperienze umane più strazianti. Non serve metterci pure il caricone da 11.
Dunque poi non ti lamentare se l’ex rimasto solo e derelitto poi ti fa stalking e ti fa il pianto greco al telefono un giorno sì e l’altro pure.
Anche perché ricorda: oggi a un altro, domani a te.



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